Dai banchi di scuola alla leadership professionale: Come sviluppare la tua leadership

Dando un’occhiata a qualche annuncio di lavoro, ti capiterà sicuramente di imbatterti in richieste del tipo: “Capacità di leadership”, “Forte senso di leadership” o “Leadership collaborativa”. 

Leggendo queste descrizioni in Italia dovrebbero esserci milioni di persone forgiate dalla fusione tra Winston Churchill e Maria De Filippi. In realtà non è esattamente così.

Chiariamo una cosa sin dall’inizio di questo articolo:

Non tutti sono nati per essere leader! Ma è possibile coltivare e migliorare le proprie capacità di Leadership.

La leadership, infatti, è una soft skills estremamente preziosa e come tale allenabile, ma difficilissima da afferrare.

Probabilmente ti sarà capitato di osservare un genitore o un insegnante gestire con maestria una situazione difficile e di pensare: “Eh… magari fossi in gamba come loro.” 

Potremmo quindi scrivere un articolo dal titolo “Come diventare leader in 10 semplici mosse”.

Purtroppo, però, non ci occupiamo di favole ma, come direbbe Roberto Carlino, di solide realtà.

Come detto: Non tutti sono “cut out” per essere leader: alcuni sembrano avere una sorta di leadership innata, altri la sviluppano con il tempo…

Infine, ci sono persone che semplicemente non si identificano nel ruolo di leader o non sentono il bisogno di esserlo e questo è assolutamente normale ed accettabile.

Allora, cosa proponiamo con questo articolo? 

Vogliamo innanzitutto mostrarti come puoi affrontare la scuola ed il mondo del lavoro con fiducia, a testa alta e senza arretrare.

Esploreremo inoltre cos’è realmente la leadership ed analizzeremo le differenze tra un capo ed un vero leader. 

Discuteremo anche come questa soft skills possa influenzare il tuo percorso professionale e personale, evidenziando le caratteristiche che definiscono un vero leader.

Cos'è la leadership?

Definire cosa sia realmente la leadership, soprattutto tra i giovanissimi, è più complesso di quanto possa sembrare a prima vista. 

Forse, il modo migliore per avvicinarci a questo concetto è partire da ciò che la leadership non è. 

Spesso, il ruolo del leader viene confuso con quello di una persona prevaricatrice ed irrispettosa: 

Urlare, imporsi in modo aggressivo o passare sopra agli altri non rappresentano alcuna forma di leadership, ma sono semplicemente sinonimo di maleducazione. 

La vera leadership non si impone; piuttosto, viene riconosciuta dal gruppo, che vede in un individuo una fonte di ispirazione e fiducia. Essa non è determinata dalla posizione gerarchica, ma dalla capacità di essere un punto riferimento per gli altri.

Si distinguono principalmente due tipologie di leadership:

  • Leadership positiva
    Questa viene naturalmente riconosciuta sia in ambito professionale che nella vita quotidiana. Si manifesta attraverso una comunicazione chiara e diretta, non solo con compagni ed amici, ma anche con insegnanti e superiori. L’ empatia e l’ispirazione sono il cuore pulsante della leadership positiva: mettersi nei panni degli altri, comprenderne loro difficoltà, paure e limiti, è essenziale per essere riconosciuti come leader veri, capaci di aiutare gli altri a superare ostacoli ed ispirarli a migliorare.

  • Leadership negativa
    È caratterizzata da egocentrismo, autoritarismo, mancanza di fiducia negli altri, e sovrastima delle proprie idee e capacità; elementi che di fatto annullano i benefici della leadership positiva.

     

Comportamenti come la prevaricazione e la critica costante rientrano in questa categoria. 

È quindi un errore considerare la critica un aspetto della leadership. La critica, per sua natura, tende ad essere distruttiva. Sostenere che criticare possa aiutare una persona a crescere è paragonabile a credere che si possa far stare meglio qualcuno tirandogli un pugno in faccia. 

Certo, esistono persone che esprimono la propria leadership attraverso critiche costruttive, ma esistono anche persone che mascherano con questa il loro bisogno di sfogarsi, specialmente se la persona criticata occupa una posizione gerarchica inferiore. 

Il problema, dunque, risiede molto spesso in chi critica, non in chi riceve la critica.

Diferenza tra capo e leadership

leadership giovanile

Proviamo a portare il discorso in un contesto aziendale, ma che può anche essere applicato anche a scuola o nella vita di tutti i giorni.

Abbiamo parlato delle differenze tra leadership positiva e negativa: adesso proviamo a soffermarci sulle differenza tra capo e leader.

Prima di tutto, è importante capire che essere un capo non equivale necessariamente ad essere un leader negativo. Un capo è semplicemente una persona che si trova in cima alla gerarchia di un ambiente sociale o professionale. 

Ha il compito di indicare le direttive, fornire istruzioni, impartire ordini ed assicurarsi che vengano eseguiti. Non è detto che un capo abbia interesse ad essere un leader: le persone lo seguono perché obbligate dalla sua autorità.

Tuttavia, c’è chi decide di andare oltre. 

Un capo-leader si distingue per il desiderio di fare di più per i suoi collaboratori e per sé stesso. Cerca di essere seguito non solo per il ruolo che ricopre ma per ciò che rappresenta come persona; pone al centro del suo agire il team piuttosto che i risultati economici o le scadenze. 

Ecco alcune differenze chiave:

  • Controllo vs. Fiducia: Il capo si affida al controllo; il leader alla fiducia.

  • Strutture vs. Persone: Il capo pone l’accento su strutture e dati; il leader valorizza le persone.

  • Presente vs. Futuro: Il capo è concentrato sull’oggi; il leader guarda al domani.

  • Profitto vs. Crescita: Per il capo l’obiettivo principale è il profitto; per il leader la crescita del team e dell’individuo.

  • Comando vs. Collaborazione: Il capo dice “Vai”, il leader dice “Andiamo”.

E tu, quale preferiresti essere? Capo o Leader?

Come può condizionare il tuo percorso?

Nel mondo del lavoro di oggi, caratterizzato da rapidi cambiamenti e continua innovazione, le qualità di leadership, specie tra i giovani, non solo sono apprezzate, ma spesso necessarie. Avere capacità di leadership può fare una grande differenza nel modo in cui vieni percepito sia dai tuoi colleghi sia dai potenziali datori di lavoro. 

I leader non solo contribuiscono a plasmare l’ambiente lavorativo, ma spingono anche verso il progresso e l’innovazione, rendendo il loro ruolo indispensabile per qualsiasi organizzazione che aspira a crescere e rimanere competitiva.

Possedere capacità di leadership può accelerare il tuo inserimento e avanzamento nel mondo lavorativo. I leader sono spesso visti come risorse preziose poiché portano visione, motivazione e direzione.

Sono capaci di influenzare positivamente il morale del team e di migliorare la produttività, guidando progetti importanti e risolvendo conflitti in modo efficace. Inoltre, dimostrare una forte leadership può portare a promozioni rapide ed opportunità di carriera significative.

Le aziende quindi, cercano attivamente persone che non solo gestiscano le responsabilità quotidiane, ma che abbiano anche il coraggio di sperimentare e di proporre nuove soluzioni. Questo desiderio di innovazione è fondamentale in un’era dove la tecnologia e le dinamiche di mercato si evolvono costantemente.

Come puoi svilluppare la tua leadership

Come abbiamo visto, non tutti nascono leader. Mentre alcuni possiedono naturalmente questa qualità, altri la sviluppano nel corso degli anni, a partire dall’infanzia.

Spesso, anche fattori apparentemente trascurabili possono influenzare il proprio potenziale di leadership.

 Un esempio classico è il ruolo dei fratelli maggiori, che spesso sviluppano capacità di leadership fin da piccoli, essendo chiamati a fungere da modelli e punti di riferimento per i fratelli minori.

Se pensi di non essere naturalmente portato alla leadership, non preoccuparti!

È sempre possibile imparare e migliorare, a qualsiasi età.

Vuoi sapere come potenziare le tue capacità di leader nella vita di tutti i giorni?
Ecco alcuni suggerimenti pratici che puoi applicare:

  1. Affronta situazioni che ti mettono a disagio:
    Mettiti alla prova esplorando contesti e situazioni sociali che solitamente ti causano imbarazzo.
    Un esempio potrebbe essere andare al cinema o al ristorante da soli.
    Imparare a riconoscere e gestire il disagio è fondamentale per sviluppare una profonda consapevolezza di se stessi.

    Solo quando impari a controllare le tue reazioni ed i tuoi sentimenti nelle circostanze più scomode, puoi realmente dire saper guidare te stesso; la capacità di autogestione è essenziale:
    solo chi sa essere leader di sé stesso può aspirare ad essere leader per gli altri.

  2. Non seguire il branco:
    Essere leader significa anche fare scelte impopolari. Se ti trovi in una situazione in cui tutti seguono un’opinione comune o una moda, prova a esprimere un punto di vista diverso o a fare una scelta non convenzionale. Questo può farti sentire isolato all’inizio, ma ti insegnerà a fidarti del tuo istinto ed acquisire leadership personale e resilienza necessaria per guidare gli altri in futuro.

  3. Fai volontariato:
    Aiutare i meno fortunati può essere un ottimo esercizio per migliorare la propria leadership. Immergerti nelle vite degli altri, osservare le loro sfide e lavorare insieme per trovare soluzioni ti aiuterà a sviluppare empatia e capacità di problem solving. Inoltre, il volontariato ti permette di assumere ruoli di responsabilità e di coordinare gruppi, rafforzando così le tue competenze di leadership anche in un altri contesti.

Quali sono le caratteristiche di un vero leader?

Quali sono le caratteristiche di un vero leader?

Dopo aver esplorato vari aspetti della leadership giovanile, cerchiamo di sintetizzare le qualità essenziali che definiscono un vero leader:

 

  1. Comunicazione: Un buon leader comunica in modo chiaro, trasparente e diretto. È fondamentale saper esprimere le proprie idee senza essere aggressivi o prevaricatori
  2. Empatia: Essere leader significa comprendere profondamente gli altri. È importante conoscere i punti di forza e di debolezza di amici e collaboratori, mettendosi nei loro panni

  3. Apertura: Un leader è sempre pronto ad accogliere nuove idee ed a sperimentare. Non rimane ancorato alle proprie convinzioni ma è aperto al cambiamento, anche se rischioso

  4. Delega: Affidare compiti importanti ad altri dimostra fiducia e capacità di gestione. Un leader sa che non può fare tutto da solo e si affida ai suoi compagni o collaboratori.

  5. Decisione: Un vero leader è colui che affronta le decisioni difficili. Non si aspetta di essere infallibile, ma ha il coraggio di gestire situazioni complesse e di assumersi la responsabilità quando le cose non vanno come previsto.

  6. Riconoscimento: Un leader sa apprezzare e valorizzare il successo degli altri senza invidia, riconoscendo i meriti altrui.

  7. Inclusività: Forse la qualità più importante di ogni buon leader è la capacità di assicurarsi che nessuno resti indietro. Se un membro del gruppo è in difficoltà, il leader fa tutto il possibile per aiutarlo a raggiungere gli altri.

Conclusioni

Desideriamo enfatizzare ulteriormente una verità fondamentale: la leadership non nasce dall’ammirazione degli altri verso di noi, ma scaturisce dall’interno, dalla profonda conoscenza e gestione di sé.

È un percorso di crescita che, soprattutto per i ragazzi, inizia con un passo verso l’interno, verso il cuore delle proprie aspirazioni e paure.

Per padroneggiare questa soft skills impara prima di tutto a conoscere e a gestire te stesso/a. 

Diventa il leader della tua vita. 

Affronta con coraggio e determinazione le tempeste interne, e troverai che guidare gli altri diventerà un’estensione naturale del guidare te stesso/a.

leadership giovanile ragazzi
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